Ringrazio di cuore la Pro Loco di Rignano Flaminio per la meravigliosa esperienza che abbiamo vissuto insieme, qualche giorno, fa fra i vicoli del loro bellissimo borgo, che davvero irradia amore.
Alla scoperta delle ricchezze del territorio Rignanese
Insieme ad un gruppo di travel blogger, guide e giornalisti, sono stata ospite per un giro alla scoperta delle ricchezze del territorio Rignanese: Il Palazzo Comunale, la Bombarda dei Borgia, la Rocca dei Savelli, gli antichi lavatoi (ancora in uso), le antiche mure, la Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio, le catacombe di Santa Teodora e la Chiesa dei SS Abbondio e Abbondanzio, tra i tanti punti d’interesse che offre questa interessante località laziale.
E’ stato un susseguirsi di sorprese e emozioni man mano che la gentilezza, l’accoglienza e la disponibilità dei volontari della Pro Loco e delle ragazze del Servizio Civile Universale, oltre che la bellezza dei luoghi che percorrevamo, accompagnavano i nostri passi.
Ho vissuto esattamente quello che per me rappresenta il senso del turismo “emozionale”, la mia modalità preferita di viaggio: la scoperta, la crescita, le esperienze che accendono la scintilla di luce che sempre brilla dentro di noi, attraverso la condivisione, lo stare insieme e il confronto con le persone, l’apertura a nuove prospettive, lo sperimentare la gratitudine e l’amore incondizionato per tutto ciò che forma parte della nostra vita.
Una storia molto ricca e curiosa

Rignano Flaminio custodisce una storia molto ricca e curiosa, che oggi si può davvero respirare e ammirare passeggiando tra i vicoli del borgo e tra la sua gente.
L’ Associazione Pro Loco organizza, su prenotazione, visite accompagnate gratuite a tutti i siti d’interesse: basta prenotarsi presso il Centro Informazioni Turistiche o chiamare il numero 331-378825 o inviare una mail (proloco.rignano@virgilio.it) o contattarli attraverso i canali social Facebook o Instagram.
Vi presento, qui di seguito, alcuni dei tesori di Rignano Flaminio, tra i più caratteristici e significativi del paese, che abbiamo avuto la fortuna di ammirare grazie alla visita guidata organizzata dalla Pro Loco, senz’altro meritevoli.
La Rocca dei Savelli o “del Valentino”
La Rocca dei Savelli o “del Valentino” è una massiccia costruzione in blocchi di tufo situata al centro del paese ed appartenuta alla famiglia dei Savelli; dopo il passaggio di Rignano sotto l’influenza della nobile famiglia spagnola valenciana dei Borgia, venne ristrutturata da Cesare Borgia, al cui nome è rimasta legata.
Il Cannone di Cesare Borgia

Il cosiddetto Cannone di Cesare Borgia, conosciuto con il nome della “Spinosa” è una grossa Bombarda del ‘500, pezzo di artiglieria di produzione spagnola formato da verghe di ferro tenute assieme da anelli dello stesso metallo battuto. Si trova dietro la Rocca dei Savelli. Vi si dice fosse appartenuta a Cesare Borgia, ma in realtà si tratta di un’arma ivi abbandonata, probabilmente, dai Lanzichenecchi nel 1527, di ritorno dal Sacco di Roma.
Il Palazzo Comunale

L’ attuale Palazzo Comunale è un edificio storico, dapprima adibito ad “Ospedale della Misericordia o di San Nicola” (dedicato all’ assistenza ai poveri e agli ammalati che si recavano in pellegrinaggio verso Roma), poi ad ambulatorio medico del dottor Zeffiro Matulli, quindi a scuole ed asilo gestito per molto tempo dalle suore.
Al suo interno si trova uno dei reperti più belli di Rignano, un bellissimo sarcofago romano la cui prima destinazione era quella funeraria, poi successivamente usato come fontana pubblica nella piazza principale del paese.
Fu realizzato tra la fine del II secolo e gli inizi del III secolo d.C., in epoca Antonina. Eseguito in marmo saccaroide, ha un disegno a cassa “strigilato” raffigurante sulla parte frontale la “dextrarum iunctio” (il rito che, in età romana, costituiva la cerimonia del matrimonio) e, sui lati, figure sacrificanti.
Oggi una copia continua ad abbellire una fontana che si trova a poca distanza dalla Rocca dei Savelli.
All’interno del Palazzo Comunale, dove ora si trova la Sala Consigliare, è possibile accedere alla Cappella del Crocifisso, che conserva affreschi del XIV secolo (crocifissione con personaggi della famiglia Savelli).
La Torre dell’orologio
Insieme con la Rocca dei Savelli, la Torre dei Savelli costituiva l’ingresso all’antico borgo medievale cittadino. Sulla sommità è posto un ornamento in ferro in cui è visibile chiaramente l’anno della costruzione (1892). Ha subito alcune modifiche nel corso del tempo, soprattutto nella parte alta, dove erano presenti alcuni merli decorativi, eliminati a seguito di un restauro negli anni ’50.
La Chiesa dei SS. Vincenzo e Anastasio
La datazione della prima Chiesa dei SS. Vincenzo e Anastasio, che si trova nell’antico borgo cittadino, è sicuramente di età medievale (1100-1200). Di questa epoca rimangono due finestre ogivali ed il portale minore; il campanile a base quadrata e con un solo piano di bifore è costruito in blocchi di tufo come parte del fianco della chiesa. All’interno, vi è un’acquasantiera con lo stemma Savelli, un tabernacolo marmoreo in bassorilievo, materiali romani ed affreschi.
Fu eretta a Collegiata da Paolo V Borghese con una Bolla del 1 gennaio 1614.
Notevoli sono la Cappella del Crocifisso, con affreschi attribuiti ad Anastasio Fontebuoni, la Cappella di San Giovanni Decollato, la Cappella dei Santi Vincenzo e Anastasio e quella della Vergine Maria, con affreschi attribuiti a Vincenzo Manenti.
A seguito dell’ultimo restauro, sono state rinvenute, nelle lunette dell’abside, scene della Passio dei Santi Abbondio, Abbondanzio, Giovanni e Marciano e, sulla parete sinistra in fondo, un affresco di buon livello stilistico raffigurante La Trinità databile all’inizio del 1500.
Nell’Oratorio del Gonfalone trovate il Museo Parrocchiale, di recente allestito con antichi oggetti legati al culto.
La Chiesa dei SS. Abbondio e Abbondanzio
La Chiesa dei SS. Abbondio e Abbondanzio si trova a circa tre chilometri fuori dal centro abitato.
Fu eretta nel X secolo sulle mura quadrate di un tempio pagano; nell’interno vi sono affreschi del ‘200 ed una cripta con un altare formato da un cippo marmoreo romano dedicato a Clodio Fabato. Stupendo il campanile romanico a bifore del XII secolo.
Se siete curiosi e vi piaciono le particolarità e le genuinità locali, continuate a leggere l’articolo, perché scoprirete la bellissima storia di amore che avvolge la meravigliosa stele romana che si trova proprio nella parte bassa del campanile.
L’ antica via Flaminia
Rignano Flaminio conserva il tratto più lungo e meglio conservato dell’antica via Flaminia, costruita alla fine del III secolo (223 o 220 a.C.) per collegare Roma con l’ager Gallicus dal console romano Caius Flaminius; sono ancora oggi visibili i classici basolati all’ingresso nel paese.
Le Catacombe dei SS Martiri

Le Catacombe dei SS. Martiri prendono il nome di Santa Teodora, la matrona romana che le fece costruire per custodire le reliquie dei martiri che lei stessa aveva visto morire. Anche lei vi è sepolta.
All’interno i loculi sono quasi tutti aperti, e vi si nota qualche iscrizione su argilla ed un ritratto del Cristo.
Le prime sepolture furono fatte durante le persecuzioni di Diocleziano (303 d.C.), le ultime risalgono al 424 d.C.
Sono state trovate circa cento tombe riconducibili a martiri, riconoscibili dagli oggetti ritrovati, che ricordavano il martirio che avevano sofferto. Il resto accoglievano i corpi della popolazione di Rignano Flaminio.
Un ambiente naturale molto suggestivo
Rignano Flaminio offre inoltre numerose opportunità per passeggiare in un ambiente naturale molto suggestivo, ricco di storia, spiritualità e leggende, come quella della “Mula Alata’, rappresentata in un antico affresco, conservato nella Basilica dei SS Quattro Coronati a Roma, con le storie di Costantino.
Si narra che l’Imperatore, ammalato di lebbra, fu consigliato, in sogno, di rivolgersi ad un santo eremita che viveva sul Monte Soratte. Oggi, il Cammino di San Silvestro e Costantino, che passa da Rignano Flaminio è un percorso dove scoprire tracce, storie e curiosità dei luoghi della leggenda, e non solo.
La stele funeraria di Clodio Fabato
Un esempio delle meraviglie che si possono trovare in mezzo alla rigogliosa campagna di Rignano Flaminio è la stele funeraria di Clodio Fabato, murata, come vi anticipavo, nel campanile della Chiesa dei SS. Abbondio e Abbondanzio.
Essa ci racconta di una storia di amore, che ha portato Rignano al gemellaggio con Niebla, un paese spagnolo situato nella regione dell’Andalusia (che tra le altre cose è vicinissimo a dove abita mio zio Quico, il fratello maggiore di mio papá 😍) . Eco le parole che ci tramanda;
“C. CLODIO FABATO MARITO OPTIMO ATILIA MARCELLA. TERRENUM CORPUS, CAELESTIS SPIRITUS IN ME, QUO REPETENTE SUAM SEDEM NUNC VIVIMUS ILLIC, ET FRUITUR SUPERIS AETERNA IN LUCE FABATUS”.
Traduzione:
A CAIO CLODIO FABATO OTTIMO MARITO ATILIA MARCELLA.
IL MIO CORPO È TERRA MA IL MIO SPIRITO VIENE DAL CIELO E, DESIDEROSO DI TORNARE ALLA SUA SEDE, ORA LÀ SOPRAVVIVE. E GODE TRA I NUMI DI ETERNA LUCE FABATO.
La stele fu dedicata da una matrona romana di nome Julia Marcella a suo marito Clodio Fabato, nato a Niebla e morto a Rignano.
Egli fu un Decurione romano del centurione Longino, molto probabilmente presente alla crocifissione di Gesù come ci fa capire la pergamena ritrovata e tradotta dal latino al Catalano, oggi custodita a Samancas (Valladolid – Spagna).
La pergamena era stata scritta il primo aprile del 79 del Calendario Giuliano coincidente con il 33 d.C. della nostra era, ed inviata da Clodio Fabato alla sua amata Marcella a Ilipula (attuale Niebla), racontandole dell’esperienza che aveva vissuto.
Un concetto molto profondo è espresso in questa iscrizione funebre, semplice ma ricco di saggezza e conoscenza, che questa donna aveva probabilmente vissuto e interiorizzato tanto da formularla, alla morte del marito, così spontaneamente.
Questa bellissima e interessante storia è stata raccontata in un progetto cinematografico dai fratelli Lagares, intitolato “Niebla. El último testigo de Cristo (Niebla. L’ultimo testimone di Cristo).
Itinerario cinematografico di Rignano Flaminio

Rignano Flaminio è stato scelto da registi di grande fama per girare le scene di molti dei loro film famosi.
Oltre “Niebla. El ultimo testigo de Cristo” dei fratelli Lagares, l’itinerario cinematografico che ci offre il territorio Rignanese ci porta a rivivere momenti di film come “Totò e Carolina”, “La Monaca di Monza” o “Don Matteo”, tra i tanti.
Cucina e prodotti tipici Rignanesi

E per concludere in bellezza, siamo stati ospiti dei proprietari del ristorante La Perla del Soratte, situato a Sant’Oreste, a pochi chilometri di Rignano, e di produttori di diverse prelibatezze locali, ai quali ringrazio di cuore.
Anche a Rignano ci sono senz’altro buone trattorie e ristoranti, che offrono gastronomia locale, sostanzialmente piatti che riprendono note della cucina romana, marchigiana e abruzzese, con alcune squisite particolarità della zona.
Salsicce, frittata con la borragine, “pizzancotte”(crespelle salate ripiene di pecorino), ricotta, porchetta, coppa, formaggi, insalata d’erbe selvatiche sono alcuni esempi, e poi, per finire di rifocillarci, sono arrivati i dolci, come i “Ciciarioli” e la Zeppola farcita con la crema Chantilly e i frutti di bosco. Eccellenti davvero.
Conclusioni
Rignano Flaminio, un bellissimo borgo immerso nella campagna laziale, situato ai piedi del Monte Soratte e distante soltanto circa un’ora dalla capitale, offre immense opportunità per una gita fuori porta, e come ci anticipa la Pro Loco, con l’occasione del Giubileo del 2025 sarà possibile raggiungerlo da Roma anche attraverso cammini storici.